Dopo
giorni (nel mio caso un paio compreso quello della tac), ove la tua
mente è colta continuamente da quel pensiero fisso, e annaspa in un
mare di materia organica indefinita, putrida e puzzolente nota come
merda, arriva il fatidico momento in cui devi prendere in mano la
situazione. Organizzare il percorso, cercare il modo migliore per
affrontare quella situazione, per uscirne, perchè alla fine, messi
alle strette o le tiri fuori (le palle), o ti abbatti. Analiziamo con
calma pregi e difetti di entrambe le vie.
After
days (in my case a couple of days), where you can only think what you
have, and you drown in a see of an organic substance, putrid and
smelly, well known as shit, that is the moment when you have to take
the situation in your hands and find a way. Organize a path, because
when bad things arrive, we have to stand up and go on, or just sit
down and wait something that will never arrive. We can see good
things, and bad things of these two choices.
Numero
uno, ci si siede e non si fa nulla aspettando che passi: sicuramente
la meno faticosa, e più semplice da prendere. In fondo tutto
protende in questa direzione. Banalmente quando vi dicono che siete
malati cominci a sentire il tuo corpo in maniera diversa... ma
soprattutto lo senti peggiorare. Alcuni tumori come quello che mi ha
colpito sono estremamente veloci, roba che se prendi un campione
delle mie cellule malate, le metti in un vetrino e ti metti ad un
microscopio, le vedi replicarsi senza attendere molto.
Ad
ogni modo tutto protende affinchè ci si sieda, si accetti e ci si
arrenda... in fondo per la solita equazione cancro = morte, si
risparmiano le energie restanti, terapie che spesso hanno effetti
fisici peggiori della malattia, tanto alla fine è una battaglia
persa in partenza, giusto?
Lo
vedete come è semplice? Come ho già detto sembra la via più
naturale e per molti malati è così... semplicemente, ci si arrende.
Number
one: sit down and do nothing waiting that everything finish: it's the
easiest way, easy and natural. Everything brings you to close your
will. When you know that you are sick, you start to feel your body in
a different way, but, more important, you feel it worse day by day.
Some kind of cancer like mine are very fast, aggressive and you can
easily see them grow up with your naked eye, and a microscope of
course. So in the end everything brings you to sit down, accept and
give up... due to the well known equation cancer = death, you can
save your last energy for what remains, avoid therapy with effects
even worse the cancer on your body, because this is a lost battle,
right?
You
can see how it's so simple give up? As I said seems the most natural
way to follow and for many patients it is, simply, they give up...
Numero
due, si alza la testa e si combatte, perchè in fondo l'istinto di
sopravvivenza è dalla nostra parte, tanto vale sfruttarlo. Si deve
prendere il meglio da ogni situazione, vedere la chemio che ti entra
in corpo come La Cura, essere avido di aiuto, non avere paura di
condividere quello che passi perché chi decide di starti vicino ti
dona forza... e davanti ad una brutta notizia, una pacca sulla spalla
o anche una semplice chiaccherata che per qualche minuto distrae la
tua mente ti rende di nuovo pronto a combattere... Devi imparare ad
accettare la trasformazione del tuo corpo, ai nuovi limiti sempre più
restrittivi che hai... a guardare allo specchio una faccia che non
riconosci più, a non riuscirti più ad alzare dal letto di tanto in
tanto ed è lì, è proprio lì che devi alzarti. Che importa se
prima camminavi 10 km tranquillamente e ora ne fai a malapena due,
due è meglio di zero. È lì che devi alzarti, riguadagnarti di
nuovo, da capo e preservare ogni giorno quel poco che sei riuscito a
recuperare. Ma sopratutto devi imparare l'umiltà, ed è la cosa più
difficile. Se non accetti I tuoi limiti, non accetti la tua
condizione, non puoi aprirti al mare di opportunità di vedere, di
sentire e apprezzare il mondo con occhi diversi, gli occhi di un
malato,ma di questo vi parlerò in futuro.
Number
two, raise your head and fight, because in the end the survival
instinct is on your side, so exploit it. You have learn to see every
situation in the right way, see the chemotherapy while it's entering
in your body like The Treatment, hungry of help, don't be afraid to
share what you are living, because who decide to walk beside you,
gives you strength... and in front of a bad news, their
considerations, few words which brings your mind away for a moment,
gives you the opportunity to come back on the problem with a new
vision, and solve it... you have to learn to accept the
transformation of your body, new limits, smaller day by day... to see
your image in a mirror and don't recognize it. Some days you cannot
stand up from your bed and now is the moment the crossroads, the
difficult choice, you have to stand up. It's not important the fact
that you could walk for 10 km and now, perhaps two... which it's
better than zero in any case. Here you have to stand up, earn again
step by step every capability from the beginning, and preserve it
every day what you obtained, which could be not a lot, but it's not
“nothing”. The most important thing you have to learn, is the
humility, which is the most difficult thing to learn. If you don't
accept your limits, your condition, you cannot open yourself to the
ocean of opportunities to see, feel and appreciate the world with
different eyes, the eyes of a sick person, but about this I will
speak in the future.
Davanti
a questo bivio io ho scelto la seconda. Non so dire se mi si possa
definire coraggioso o codardo, in fondo io voglio soltanto vivere e
faccio tutto ciò che è in mio potere affinchè questo possa
avvenire giorno dopo giorno... però voglio dirvi una cosa. Quando
giochi contro un cancro, anche se tutto sembra procedere per il
meglio, la situazione può sempre ribaltarsi e andare a rotoli... e
anche tutta la volontà di questo pianeta non sarà sufficiente... A
mia madre che ovviamente non vuole sentire parlare nemmeno per
scherzo di questa possibilità le dissi, che in fondo non era
importante vincere, ma la qualità della mia vita fin tanto che mi è
concesso viverla. Su questo punto insisterò molto, credo che sia la
cosa più bella che ho da offrire, la sensazione di vittoria che hai
ogni giorno quando apri gli occhi e te lo sei guadagnato. Prima
dormivo tanto perchè così mi dimenticavo di essere malato, quando
sognavo... ora grazie alla malattia io sono realmente vivo, fino in
fondo... ne vale la pena? Secondo me, sì.
In
front of this crossroads I chose the second one. I cannot say if I am
brave or a coward, because in the end I just want to live and I do
what is necessary every day for this... but I want to tell you one
thing. When you play with a cancer, it's not important if everything
was perfect until that moment in your treatment, because everything
can change, and you can stop to answer and, well, you know what
happen... and no will, nothing can save you. To my mother, that she
does not want hear something about this possibility I said that in
the end, it was not important win the battle, but the quality of my
life until the end of it. I will stress you on this point, because I
believe that this is the most beautiful thing which I can offer to
you, this feeling of victory for every day you earn, when you open
your eyes, and you earned it. Before I slept, because in my dream I
was not sick, now thanks to the cancer, I am really, deeply alive, do
you think that it's enough? In my opinion, yes.
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